La Fiera di S.Stefano

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Nel XII secolo,fuori Porta Roma esisteva
 il borgo S.Terenziano che comprendeva la vasta
 area fra la chiesa di S.Giuseppe extra-moenia
 e le localita' di Silvagni e Piglialarmi.
Nei pressi vi era il convento e l'ospedale
dei Templari.A sud esisteva un altro piccolo
borgo con una chiesetta dedicata
a S.Antonio Abate,davanti alla quale,nel mese
 di maggio,venivano portati grossi
 suini per essere benedetti.Quando,
nel 1290 Carlo II d'Angio',sopravvissuto
ai pericoli della campagna di Sicilia,
passo' per la nostra citta',volle concedere
 a tutti i capuani franchigie per i giorni
 in cui tenevano la fiera,spostando la stessa
 in prossimita' della chiesa di S.Giuseppe e
 stabilendone la durata in nove giorni(quattro
prima e cinque dopo la festivita' di S.Stefano).
Nel 1431,Re Alfonso d'Aragona rinnovo' i privilegi
 all'importante ed antichissima fiera,estendendone
il commercio alle stoffe,ai pellami,alle terraglie
 ed altro,oltre che al bestiame.Anche dopo la
distruzione di questi borghi nel 1557 ad opera
 degli spagnoli,la fiera di S.Stefano continuo'
 a svolgersi in quella zona,richiamando da tutta
 la Campania intere carovane di mercanti e di
 acquirenti per nove giorni interi.Oggi,da diversi
 anni,la fiera di S.Stefano non si ripete piu',
ma a noi piace qui' ricordarla come curiosita'
per conservarne almeno la memoria

N.B.Lo scritto di questa pagina e' frutto di una ricerca fatta

al Museo Campano