Poesie visive
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Giuseppe Cesaro,considerato nel novero dei poeti italiani più singolari,è nato e vive a Capua.E’ ex agente ribelle di un carcere minorile beneventano.Dotato di una profonda originalità espressiva,è l’artista inconsueto alla continua ricerca di punti di contatto con una comunità insensibile,superficiale nell’affrontare le problematiche individuali.Sublime ed elegante osservatore del quotidiano fluire di accadimenti immotivati,Cesaro prova ad integrare le congenite forme di ingiustizia sociale attraverso una innata ribellione che,proprio nell’arte,ha scoperto la sua comunicabilità con il mondo esterno.Egli riesce ad esprimere le sensazioni,le ansie,le speranze e i sentimenti grazie ai lavori artistici,che rappresentano lo strumento mediante il quale poter raccontare il proprio e l’altrui disagio,sul ciglio di un equilibrio esistenziale sempre in bilico,andando a trovare rifugio dietro gli spunti sognanti,inconsapevole frutto di un impulsiva influenza dell’ego adolescenziale,ingenuo ed incontaminato.Nel Cesaro o più correttamente,nel modo di fare arte del Cesaro,si scorge una sorta di filtro meraviglioso tra ricettività di situazioni infauste e diffusione di messaggi riconcilianti, spesso rimasti nel limbo del tentato.Il suo talento creativo è coinvolgente al punto di assorbire perfino lo stesso artista che rintraccia la maniera di affacciarsi all’esterno solo per mezzo di pseudonimi, più usuali e comunicativi;Angelo Elmo,Stella,Rosario i più ricorrenti.Nello spontaneo percorso del Cesaro tutto muove da una inventiva essenziale e al tempo stesso incapace di limitarsi al pedissequo racconto delle proprie esperienze,così superando il parlato oggettivo.E’  un espressività  dagli autentici contenuti individuali,risultato della  sorprendente sovrapposizione tra vissuto e arte,che,oltre ad affascinare,denota la semplicità nel rendere nulla la differenza tra le due dimensioni.E propria in questa,per così dire,confusione esclusive del Cesaro va ricercata l’attitudine a ingenerare trasporto in chi riesce a fruire la sua arte.Il percorso del Cesaro si è sviluppato,e si sviluppa,principalmente con la poetica ottenendo comunque importanti consensi anche grazie alle composizioni,ai disegni,agli scarabocchi  e alle pitture.Tra gli eventi di cui è stato recentemente protagonista,si ricorda alla partecipazione alla “Giornata Mondiale della Poesia” patrocinata dall’UNESCO in Caserta;una sua pittura,realizzata con tecnica mista su tela,è stata ammessa alla mostra collettiva di pittura e scultura “Premio Filippo Juvara”tenutasi nell’aprile di quest’anno presso il Salone degli Specchi di Messina

L'ultimo suo lavoro è una piccola dispensa poetica intitolata "BUON GIORNO EMILY"

Sin dai suoi esordi giovanili sul finire degli anni 80 il poeta Giuseppe Cesaro con lo psedomimo
di angelo elmo ottiene con dei semplici opuscoli recensioni su importanti rivisti di poesia,quali Fantasy di Palermo,La Croce del Sud e Miscellanea di Salerno.
Ribellatosi per migliorare l'ambiente di una prigione scuola minorile di Airola(BN) dove lavorava come agente educatore di ragazzi reclusi subisce una inevitabile frattura sociale che dura tutt'ora. Questa condanna vitanaturaldurante è la premessa più importante,a livello bografico, del suo essere poeta e artista. Non esageriamo nel dire che la sua opera costituisce un patrimonio letterario della poesia
contemporanea,sin dal suo primo apparire,ma anche che non abbiamo di fronte un poeta letterato nel senso tradizionale o particolarmente lirico.Nemmeno è presente,almeno intenzoinalmente,una ricerca elaborata del linguaggio sempre incisivo,mai particolarmente lirico.Scrive comunque Il Fiore del'Inverno con tutto ciò che c'è di bello e di triste nel fiore e nell'inverno(Emanuele Occhipinti). Vince il primo premio del Concorso Vox Turris di Caserta con la poesia 'Addio agli amori'. Nella giuria c'è la scrittrice Marina Campanile,organizzatrice del preniio Luigi Vanvitelli. Insieme a SilviaTessitore e Massimiliano Mirto è premiato dal'associazione Meridiana di Caserta con la pubblicazione di Sono Questo Mondo' sua prima
opera ufficiale. E' il Prof.Giuseppe Rotoli ,critico letterario,a parlare alla proloco cittadina di Capua di un poeta raro,che usa un linguaggio apparentemente semplice e lineare,ma che al'improvviso spiazza il letore con cambiamenti sintattici e salti di armonia,già scoperti dal poeta casertano Gerardo Zampella che forse per il ribellismo adollescenziale lo acosterà ad Arthur Rimbaud,mentre il Prof.Giuseppe Rotoli penserà a poeti più visionari,quali Wiliam Black e Silvia Platt. Durante un reading di lettura presso la Libreria Guida al Palazzo Lanza L'Universitario Giancarlo Bro farà un interessante accostamento a Gianni Rodari,scrittore dell'Infanzia. Non sappiamo quanto questi accostamenti siano pertinenti dal punto di vista biografico o letterario. Di certo tuuti i critici che hanno parlato di questo poeta hanno rilevato una capacità fantastica poco comune,ll'essere forse non consapevole del dettato poetico usato come corazza ed arma per veicolare i suoi mesaggi di denunciaal sistema,ma anche di saper pensare naturalmente per immagini. La grande Elena Aiezza parlerà di poesia satellitare,e il Prof Giuseppe Lombardi scriverà per primo  dell'utopia presente già nelle sue prime poesie simboliche,poi diventate più espressive e comunicative,incontrando anche il mondo dell'arte. Non vogliamo dilungarci ancora per molto.Anche i giornali  di Terra di Lavoro.hanno dedicato molto spazio al poeta,con varie terzepagine .Il bollettino letterario Formica Nera di Padova,pure avendo un carattere soprattutto tecnico senza competenze e giudizi estetici ,lo citerà ben sette volte di fila. A Capua è stato soprattutto Block notes dell'editore Franco Fierro a segnalare i suoi continui successi artistici. Mai nessuna istituzione ha però mostrato intenzione di dare una mano al poeta.Soltanto di recente il Sindaco della città  Carmine Antropoli sì è dimostrato attento con un simbolico gesto di attenzione e di promozione verso una casa editrice romana  che ha pubblicato  una  biografia  quasi romanzata. Scrive Angelo Manitta sulla rivista internazionale di cultura poetica 'Il
Convivio' a proposito di una sua poesia 'Libertà Future',inserita nella raccolta 'Fra le parole e l'infinito'-una pubblicazione del progetto Crescere Insieme della Città Irene. La poesia 'Libertà Future' ben descrive
l'animo dell'autore che crede nell'impegno sociale della cultura,è un segno tangibile della funzione sociale della cultura a favore dei più deboli.Per il poeta la poesia è voce dell'anima,cioè luogo dove realtà,fantasie e desideri vivono in piena libertà.

 

Cesaro Giuseppe scrittore,poeta ed artista di Capua
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